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Canoni di depurazione, la S.a.s.i. dovrà risarcire gli utenti

Comunicazione istituzionale

La S.A.S.I. S.p.A., società di gestione del Servizio idrico integrato dell’Ato 6 Chietino, rimborserà tutti gli utenti che nel corso degli anni hanno indebitamente versato il canone di depurazione, pagando un servizio che non veniva erogato. L’azienda inseriva nella bolletta la voce relativa all’allaccio della fognatura all’impianto di depurazione, anche quando essa era non funzionante, o addirittura inesistente.

La società riteneva che il diritto al rimborso della quota di depurazione indebitamente versata, fosse limitato ai soli utenti allacciati in pubblica fognatura che, però, provvedessero autonomamente e con propri mezzi, alla depurazione dei propri scarichi. Così alcuni utenti si sono rivolti al Difensore Civico Regionale, l’avvocato Giuliano Grossi, che ha chiesto ed ottenuto dal Ministero dell’Ambiente l’interpretazione autentica dell’art. 1 – comma 5 – del D.M. 30.09.09, emanato dallo stesso Ministero, per la “Individuazione dei criteri e dei parametri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al Servizio di Depurazione”.

Recepite le indicazioni del Ministero, la S.A.S.I. ha già fatto sapere al Difensore Civico Regionale che dall’ultima fatturazione non sono più applicate in bolletta le voci previste per il canone depurazione con riferimento a quegli utenti che non usufruiscono del relativo servizio e che sono già stati pubblicati sul sito Web dell’azienda gli elenchi di tutti i clienti che hanno inoltrato richiesta di rimborso, e che si stanno mettendo in atto gli adempimenti necessari per restituire agli utenti aventi diritto la quota di depurazione corrisposta in assenza della erogazione del servizio stesso.

Il Difensore Civico Regionale ha invitato anche tutti gli altri consorzi di gestione di acquedotti, depurazione e fognature della Regione Abruzzo, qualora non lo avessero già fatto, ad eliminare dalle bollette le voci relative al canone di depurazione, in riferimento agli utenti che non ne usufruissero; a pubblicare degli elenchi degli utenti che avessero richiesto il rimborso per somme precedentemente versate e non dovute; e ad indicare dei criteri di rimborso che eventualmente fossero adottati per la restituzione delle quote di depurazione non dovute.